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F1 | GP Francia 2021, Brembo: Circuit Paul Ricard poco esigente per i freni

Il costruttore italiano analizza le caratteristiche del tracciato transalpino e il conseguente impiego degli impianti frenanti

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A due settimane di distanza dalla tappa azera a Baku, il Circus ritorna in pista per il gran premio della Francia. Secondo i tecnici Brembo il Circuit Paul Ricard rientra nella categoria dei circuiti scarsamente impegnativi per i freni. In una scala da 1 a 5, il tracciato francese si è meritato un indice di difficoltà pari a 2, il più basso della stagione a pari merito con il Silverstone Circuit e il Suzuka International Racing Course. Si tratta di una pista molto tecnica, da medio carico aerodinamico con curvoni velocissimi come la Signes (curva 10) che viene affrontata in pieno e altre molto lente come la curva 15.
A seconda delle temperature previste durante il Gran Premio e della specifica strategia di gara, ciascun pilota può optare fra sei diverse soluzioni di dischi Brembo anteriori. C’è l’opzione medium cooling con 800 fori, high cooling con 1.250 fori e very high cooling con 1.480 fori. Per ciascuna di queste è disponibile anche l’opzione con lavorazione sul diametro esterno, il cosiddetto “groove”. Nel caso del very high cooling i fori sono disposti su sette diverse file, nell’ipotesi intermedia su sei file e nella restante su quattro file: misurano 2,5 millimetri di diametro l’uno e vengono realizzati, uno alla volta, da un macchinario di precisione. Per completare i fori di un singolo disco sono necessarie dalle 12 alle 14 ore di lavoro ininterrotto. La tolleranza di lavorazione è di soli quattro centesimi.
Pur non raggiungendo i 1.200°C delle monoposto di F1, anche gli impianti frenanti delle auto stradali possono surriscaldarsi. Per evitare questi fenomeni, da oltre un quarto di secolo Brembo porta avanti studi sulla forma della camera di ventilazione. Grazie ad essa le tradizionali alette hanno lasciato spazio alla ventilazione a pioli. Disposti su tre circonferenze lungo la fascia frenante, con geometria differente per assicurare la miglior resa alla fluidodinamica, i pioli aumentano la resistenza alle cricche termiche fino al 30 per cento, garantendo una vita più lunga al disco. In media, durante un intero giro, i piloti di Formula 1 utilizzano i freni per oltre 15 secondi e 7 decimi, un valore simile al GP Bahrain la cui pista è però più corta di 400 metri.
Al Circuit Paul Ricard gli impianti frenanti sono azionati per il 17 per cento nell’arco della distanza di gara, a Sakhir per il 18 per cento. Tutte le tre frenate superiori ai due secondi sono concentrate nella parte centrale della pista, anche se si differenziano tra di loro per la decelerazione e il carico sul pedale del freno. Solo in un punto del tracciato, peraltro, il carico supera i 100 kg, un’anomalia perché in tutti gli altri tracciati del Mondiale almeno 2 o più staccate soddisfano questo requisito.

Alle quindici curve del Circuit Paul Ricard corrispondono otto frenate: una sola è classificata come impegnativa per i freni, due sono mediamente difficili e le restanti cinque sono poco esigenti. La staccata più impegnativa è quella alla curva 8, la ‘Chicane Nord’. Per l’ingresso in curva, le monoposto vi arrivano a 349 km/h e frenano per 2,09 secondi durante i quali coprono 126 metri per affrontarla a 140 km/h. I piloti devono esercitare un carico di 143 kg sul pedale del freno e sono soggetti ad una decelerazione di 5,3 G.

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